Bello sbaglio! Che si tratti di lavoro, famiglia, fidanzati, amici, amanti arriva sempre il momento in cui ci malediciamo per una scelta infelice. Personalmente l’ultima, clamorosa dèbâcle riguarda i vestiti.Se sono diventata una giornalista di moda è perché amo scrivere, sono curiosa di tendenze e novità e, diciamocelo, perché è tra i mestieri in cui ti senti legittimata a giocare con il tuo look come facevi con le bambole da piccina. Casomai un giorno aveste appuntamento con me e vi facessi aspettare, sappiate che inventerò qualche plausibile scusa per mascherare l’essermi arenata davanti all’armadio in cerca del giusto tono di fucsia con cui ravviavare la mise. Anche si stratta della semplice spesa, ragiono su qualegiaccone stia meglio con una gonna longuette, è una questione di sostanza più che di forma.
Dato l’impegno, mi aspetterei di non compiere errori madornali in fatto di abbigliamento, specie oggi che mi conosco abbastanza da sapere cosa mi diverte, mi valorizza, mi dà la carica giusta per vivere i tanti momenti di una giornata. Passi quando sei una fashion editor in erba e insisti a mettere il tacco 10 per partecipare alle tue prime sfilate, salvo poi fiondarti a comprare un paio diballerine alle tre di pomeriggio. Ben peggio è prendere una cantonata per le feste di Natale.